Stage e Tirocinio: quali sono le differenze
Quali sono le differenze tra stage e tirocinio? Vediamole insieme.
Se sei atterrato qui ti sei sicuramente chiesto almeno una volta quali sono le differenze tra stage e tirocinio. Entrambe le soluzioni rappresentano il primo approccio alle dinamiche del lavoro. Molti sono gli studenti che inseriscono nel piano di studi uno stage, e molti sono i laureati che cercano uno stage subito dopo aver conseguito il titolo per arricchire le proprie competenze e valorizzarne il percorso nel curriculum.
Quali sono le differenze tra stage e tirocinio?
Stage e tirocinio sono sinonimi. Semplicemente stage è una parola d’origine francese e tirocinio è la traduzione in italiano.
Si tratta quindi di un’opportunità per fare pratica, utile soprattutto per lo stagista che così può capire se il percorso professionale è adatto. Il vantaggio per l’azienda è che può valutare le capacità di una risorsa, prepararla ed eventualmente decidere di inserirla come lavoratore subordinato, una volta terminato il periodo di stage.
L’obiettivo è preparare la risorsa al mondo del lavoro. Il tirocinio si pone l’obiettivo di colmare il gap tra le competenze acquisite a scuola/università e le effettive esigenze aziendali.
Tipologie di tirocini
- Tirocinio curricolare. È periodo di formazione professionale che si svolge nel corso degli studi e che viene riconosciuto dall\’istituzione scolastica o universitaria. E’ un percorso formativo-professionale inserito da uno studente all\’interno del piano di studio. Al termine del periodo, il tirocinio viene convalidato e convertito in CFU, Crediti Formativi Universitari, necessari per completare il percorso di studi.
Questo tipo di tirocinio non mira quindi ad un inserimento della risorsa in azienda: il suo scopo è quello di aumentare le competenze pratiche dello stagista. I tirocini curricolari non hanno l’obbligo di retribuzione. Per questo motivo, l\’ente o l\’azienda presso cui lo studente svolge il tirocinio non ha l\’obbligo di comunicarlo al centro per l\’impiego. - Tirocinio extracurricolare. Questa tipologia non ha alcun collegamento con gli studi. Cambia sia la platea dei destinatari perché possono accedervi anche disoccupati e inoccupati, sia l’obiettivo del tirocinio; l’extracurricolare è infatti mirato, a favorire l’inserimento nel mercato del lavoro. Solitamente si conclude con la certificazione da parte dell’azienda ospitante, delle competenze acquisite.
Tipologie di tirocini extracurriculari
A loro volta i tirocini extracurriculari possono essere di diversi tipi:
- Formativi e d’orientamento. Agevolano i ragazzi nell’inserimento del mondo del lavoro una volta terminati gli studi. Hanno durata massima 6 mesi e si rivolgono a coloro che hanno terminato gli studi da non oltre un anno. Rientrano tutti coloro che hanno acquisito un diploma anche accademico, o un titolo di laurea post universitario
- Di inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro. Possono accedervi tutti coloro che risultano inoccupati (non hanno mai lavorato), disoccupati (hanno perso il lavoro), in cassa integrazione o in mobilità. La durata massima è 12 mesi.
- Di inserimento o reinserimento per persone svantaggiate. Possono accedervi soggetti disabili (legge 68/99), i richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. Può durare da 12 a 24 mesi.
Retribuzione
Per quanto riguarda la retribuzione, il tirocinio curricolare non prevede alcun rimborso o indennità.
Diversamente gli stage extracurriculari devono obbligatoriamente essere retribuiti; si tratta di una indennità di partecipazione, mai inferiore ai 300 euro mensili, tuttavia la regolamentazione in merito è regionale per cui ogni regione ha un importo stabilito diverso dall’altra.
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