Perché lavoriamo? Spoiler: non è solo questione di soldi
Perché lavoriamo? Cosa ci spinge davvero ad alzarci tutte le mattine e a raggiungere il luogo di lavoro? Non è solo lo stipendio, anche se a dirla tutta, aiuta parecchio. Nell’era della Great Resignation e del Quiet Quitting, molti cercano di capire cosa vogliono davvero dalla loro vita lavorativa. Le ricerche mostrano che le persone desiderano equilibrio, sicurezza economica, benessere psicologico e inclusività. Ma il vero punto è capire il “contratto psicologico” che stipuliamo inconsciamente con il nostro lavoro.
Sentirsi parte di qualcosa
La prima risposta al “perché lavoriamo?” è che molti di noi vogliono sentirsi parte di un gruppo, essere riconosciuti e accolti. Ecco perché è importante avere occasioni per socializzare e sentire l’azienda come un posto vivo e inclusivo.
Lasciare il segno
Altri vogliono lasciare un’impronta, fare la differenza. Questo desiderio di eredità può riguardare sia chi è vicino alla pensione che le nuove generazioni.
Dare un senso alla propria vita
Per molti, il lavoro deve avere un significato profondo, riflettendo i propri valori e dando un senso di completezza.
Distinguersi e sentirsi unici
Infine, c’è chi vuole essere riconosciuto per il proprio lavoro, sentirsi unico e indispensabile. Anche se nessuno è insostituibile, è importante offrire opportunità per brillare.
Quindi, se vuoi attrarre e trattenere persone nel tuo team, non bastano solo benefit e iniziative. Bisogna capire le vere motivazioni che spingono le persone a lavorare. E tu, perché lavori?